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ALIMENTAZIONE E NUTRIZIONE SONO LA STESSA COSA?

Analizzando l’etichetta di un alimento ci si trova generalmente di fronte all’indicazione “valori nutrizionali”, questo insieme all’uso comune dei termini alimentazione e nutrizione potrebbe indurre a credere che parlando di alimentazione e di nutrizione ci si riferisca alla stessa cosa e che quindi in definitiva i termini siano sinonimi. Ma le cose stanno realmente così? Prima di fornire una risposta è molto interessante esaminare 2 definizioni semplificate di alimentazione e nutrizione.

  • ALIMENTAZIONE:  processo che comprende tutti i passaggi che vanno dall’introduzione alla digestione degli alimenti
  • NUTRIZIONE: processo che riguarda l’assorbimento, la distribuzione e quindi l’utilizzo dei nutrienti, direttamente correlata quindi ai processi metabolici

Da queste definizioni risulta evidente come i due termini si riferiscano ad ambiti piuttosto differenti, in quanto un soggetto potrebbe essere iperalimentato ma denutrito, come per esempio è stato riscontrato in diversi casi di grandi obesi (evidentemente iperalimentati) trovati in stato carenziale per quanto riguarda alcune sostanze essenziali. Quindi da questo è possibile comprendere che E’ POSSIBILE ALIMENTARSI SENZA NUTRIRSI. Quali sono gli elementi che possono stare alla base di questa eventualità?

  1. Scelta di alimenti di bassa qualità carenti in nutrienti
  2. Ridotta disponibilità di alimenti di alta qualità ricchi in nutrienti
  3. Ridotta varietà nel consumo di alimenti favorente carenze di determinati nutrienti
  4. Alto consumo di alimenti ad effetto anti-nutrienti (ossalati, fitati ecc)
  5. Utilizzo di farmaci che possano causare malassorbimento (lassativi, fibre sequestranti ecc)


Queste eventualità, di per se negative, possono essere correlate a problematiche ancora più importanti quando la carenza si verifica a livello di sostanze essenziali , cioè quelle che l’organismo umano non è in grado di produrre a partire da altre introdotte con l’alimentazione come per esempio:

  • Vitamine (la maggioranza)
  • Minerali (solo alcuni in quantità importanti)
  • Aminoacidi (alcuni costitutivamente altri in particolari condizioni)
  • Acidi grassi (omega 3 in particolare, omega 6 e 9 anche se essenziali difficilmente vanno incontro a carenze)


Una volta compreso questo aspetto risultano evidenti le grandi potenzialità dell’integrazione alimentare in quanto fornendo fonti concentrate di sostanze nutritive consente di intervenire in maniera mirata per prevenire o affrontare eventuali stati carenziali nel caso con la normale alimentazione non sia possibile farlo. Questo è stato confermato da  un interessante studio* pubblicato in letteratura scientifica che correla l’utilizzo corretto di integratori alimentari addirittura alla riduzione della spesa sanitaria in quanto secondo gli autori consentirebbe di ridurre :

  • Il tempo di degenza
  • I costi di ospedalizzazione
  • I casi di riospedalizzazione

Alla luce di questi dati l’integratore ricopre quindi un ruolo di particolare importanza nella prevenzione di carenze o squilibri nutrizionali con importanti potenzialità dal punto di vista del mantenimento o del raggiungimento di un migliore stato di salute.

 


 

Dottor Alexander Bertuccioli
Biologo nutrizionista

Riproduzione vietata

 

Per approfondimenti:
*Philipson TJ, Snider JT, Lakdawalla DN, Stryckman B, Goldman DP, Impact of oral nutritional supplementation on hospital outcomes., Am J Manag Care. 2013 Feb;19(2):121-8
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23448109

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