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LO IODIO

Lo iodio è un elemento essenziale per praticamente quasi tutte le specie animali, nell’uomo costituisce insieme alla tirosina la base per la sintesi di Mono-iodotirosina (MIT) e di-iodotirosina (DIT) essenziali per la sintesi degli ormoni tiroidei.

Dal punto di vista nutrizionale le migliori fonti sono gli alimenti di origine marina dove si rinviene in forma di ioduro o iodato. L’assorbimento avviene sotto forma di ioduro (nel quale vengono convertite in ambiente gastro intestinale le altre forme) a livello intestinale, il suo accumulo avviene a livello tiroideo (sede di sintesi di MIT, DIT e ormoni tiroidei) e l’escrezione in prevalenza per via urinaria.

Alcuni alimenti possono influire negativamente sulla biodisponibilità dello iodio, tanto da essere definiti alimenti gozzigeni (il gozzo è una patologia che insorge in caso di carenza di iodio alla quale l’organismo cerca di compensare tra l’altro con ipertrofia tiroidea), tali alimenti includono:

  • Miglio
  • Cassava
  • Crucifere
  • Acque ricche di acidi umici

In letteratura scientifica sono stabiliti diversi livelli di assunzione in relazione alle diverse condizioni dell’utente finale:

  • Condizioni normali: tra i 40μg/die e i 100μg/die
  • Bilancio di sostanze gozzigene: viene aumentato a 150μg/die
  • Gravidanza e allattamento: tra i 220μg/die e 290μg/die

Pur sussistendo un buon margine di sicurezza, soprattutto soggetti da lungo tempo carenti di iodio, dovrebbero prevederne una ri-assunzione graduale per evitare l’eventuale pericolo di tireo-tossicosi.

 

Dottor Alexander Bertuccioli
Biologo nutrizionista

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