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Integratori di Carboidrati

Anche parlando di integratori alimentari di carboidrati in armonia con la definizione data dalla normativa vigente ci si riferisce a una “fonte concentrata di sostanze nutritive” prontamente biodisponibile da utilizzarsi nel completamento funzionale di un approccio dietetico equilibrato e realizzato nel rispetto delle comuni linee guida, con particolare riferimento a soggetti, quali per esempio atleti o praticanti di attività fisica, con incrementati o particolari bisogni energetici. Definiti i prodotti rimangono da definire le modalità di utilizzo più sensate e razionali per quanto riguarda questa categoria di integratori. La risposta a una serie di quesiti permetterà di definire adeguatamente questi aspetti.


Quando risulta utile assumere un integratore alimentare a base di carboidrati? 

Considerato quanto appena esposto è possibile proporre l’utilizzo di integratori a base di carboidrati in tutti quei casi dove la comune alimentazione non è in grado di supportare adeguatamente il bilancio energetico di un soggetto particolarmente attivo le motivazioni potrebbero essere diverse:

  • Impossibilità di raggiungere con la comune alimentazione un livello di assunzione adeguato (per esempio in soggetti con particolare fabbisogno come atleti che praticano sport di endurance o ultra endurance)
  • Impossibilità in determinati momenti della giornata di accedere ad alcune tipologie di alimenti (sia per la possibilità di consumo che per la possibilità di preparazione)
  • Impossibilità in corso di attività fisica (performance otre 1,5-2 ore) di consumare alimenti con un adeguato contenuto di carboidrati dalla biodisponibilità e dalla velocità di assunzione adeguata
  • Difficoltà logistiche/organizzative di varia natura (combinazione di tempistiche di allenamento, orari lavorativi ecc.)
  • Ecc..

Quali sono le principali categorie attualmente in commercio e quali sono le principali caratteristiche di ogni prodotto?

Risulta piuttosto difficile illustrare tutti i prodotti disponibili sul mercato per cui si farà riferimento alle principali categorie disponibili in commercio con le principali applicazioni:

  • Glucosio/Destrosio: Monosaccaridi ad alto indice glicemico in grado di fornire velocemente energia ma di causare, se non usati opportunamente sia dal punto di vita del timing che della miscela con altri prodotti, un altrettanto rapido esaurimento energetico a causa della risposta insulinica. In quanto prodotti a d alto indice glicemico possono essere utilizzati anche nel post work out per favorire il recupero e massimizzare l’anabolismo sfruttando l’incrementata risposta insulinica;
  • Fruttosio: Monosaccaride a indice glicemico medio/basso, in grado di fornire energia con tempistiche medio/veloci, miscelato con glucosio o destrosio può contribuire a mantenere il bilancio energetico nel tempo. Entro certi limiti di assunzione mostra un metabolismo insulino-indipendente, superati i quali inizia ad essere metabolizzato con meccanismi insulino-dipendenti;
  • Ribosio: Monosaccaride utilizzato con finalità proenergetiche (in virtù della correlazione tra glicolisi e shunt dell’esoso monofosfato), utilizzato inoltre come substrato nella sintesi Rna/DNA;
  • Glucosio 1 fosfato: Monosaccaride fosforilato intermedio della glicolisi che, non necessitando di fosforilazione, entra in maniera estremamente rapida nel processo glicolitico, viene generalmente impiegato come pro-energetico, antiastenico, nel controllo fatica e come disintossicante, con applicazioni per molti versi simili a quelle dell’esafosfina;
  • Fruttosio-1,6-difosfato (o Esafosfina) Monosaccaride difosforilato intermedio della glicolisi che, non necessitando di fosforilazione, entra in maniera estremamente rapida nel processo glicolitico, viene generalmente impiegato come pro-energetico in quanto ostacola la diminuzione di:
    • ATP muscolare 
    • Creatinfosfato 
    • Potassio cardiaco

Si dimostra estremamente biodisponibile e rapidamente utilizzabile e pronto, in grado inoltre di liberare molecole con legami fosforici altamente energetici

  • Maltodestrine: Polisaccaridi a indice glicemico medio/basso che relativamente alla lunghezza della catena polisaccaridica (e quindi alla lunghezza delle dinamiche digestive) possono essere utilizzate come fonte di energia a rilascio medio/lento. Generalmente vengono miscelate a monosaccaridi per ottenere una forma di rilascio ad “ampio spettro” che possa coprire il fabbisogno energetico per periodi prolungati evitando di evocare un’eccessiva risposta insulinica
  • Vitargo: Polisaccaride di alto peso molecolare dalla struttura piuttosto complessa ottenuto dalla lavorazione dell’amido con particolari caratteristiche strutturali che consentono di avere: 
    • Ottima biodisponibilità con dinamiche di assorbimento estremamente veloci e ottima tollerabilità gastro-intestinale;
    • Indice glicemico paragonabile a quello del glucosio (rispetto al quale mostra dinamiche di assorbimento più vantaggiose);  

Queste caratteristiche fanno del vitargo un ottimo prodotto da utilizzare nelle fasi di recupero con la finalità di ripristinare rapidamente le scorte di glicogeno muscolare ed epatico con performance nettamente superiori a quelle di altri integratori di carboidrati. Il suo utilizzo è proponibile quindi sia ad atleti di endurance che nella massimizzazione della risposta insulinica post work out ad atleti di potenza. In corso di attività fisica l’utilizzo è da proporre esclusivamente in miscela con altre fonti di carboidrati, come per esempio le maltodestrine che mostrano indice glicemico inferiore e quindi possono contribuire a modularne la risposta glicemica nel tempo.


Quali sono i dosaggi da ritenere adeguati?

Proporre un dosaggio adeguato risulta piuttosto difficile in quanto avendo descritto prodotti dalle caratteristiche molto diverse non è possibile proporre delle dinamiche di utilizzo univoche. E’ possibile però definire degli aspetti comuni che possono guidare il consumatore nell’utilizzo dei suddetti prodotti.

  • Considerare l’assunzione di carboidrati sempre globalmente (alimentazione + integrazione) contemplando un’assunzione bilanciata rispetto al fabbisogno giornaliero basale +le attività fisiche svolte
  • In assenza del consiglio di un professionista della nutrizione rispettare le indicazioni fornite dal produttore
  • Evitare la logica del più ne prendo meglio è
  • Considerare il timing in relazione alle caratteristiche del prodotto, indice glicemico, velocità di assorbimento ecc.

 

L’assunzione di integratori alimentari a base di carboidrati è da ritenersi sicuro?

Se effettuata nel rispetto delle precedenti indicazioni e nei limiti generalmente definiti dalla maggioranza delle società scientifiche (vedi articolo impariamo a conoscere gli alimenti: i carboidrati) l’assunzione di integratori a base di carboidrati da parte di soggetti sani può essere ritenuta sicura e compatibile con un approccio alimentare e uno stile di vita sano.

 



Dottor Alexander Bertuccioli
Biologo nutrizionista

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