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Possono i disturbi alla prostata essere legati alla pratica del ciclismo? | Dott. Marco Guercioni VitaminCenter

I disturbi alla prostata, si sa, sono un argomento piuttosto delicato per l’uomo. In questo articolo vogliamo parlare dell’associazione tra gli sport in bicicletta e i disturbi alla prostata.

La prostata è una ghiandola maschile, la cui funzione è legata all’apparato urinario e riproduttivo. Leggi l’articolo per saperne di più. I problemi ad essa legati possono essere di vario tipo ma i più comuni sono la prostatite e l’iperplasia prostatica benigna. La prima può colpire uomini di qualsiasi età, mentre la seconda colpisce prevalentemente uomini dai 40 anni in su.  

Consigli da seguire per la salute della prostata

Uno dei modi in cui si può cercare di prevenire i diturbi alla prostata, è quello di seguire uno stile di vita salutare:

  • evitare alimenti industriali e confezionati
  • consumare giornalmente frutta e verdura, sia per il loro contenuto in vitamine e antiossidanti che di fibre
  • limitare gli alcolici e anche non fumare

 L’integrazione alimentare può essere, in questo senso, molto utile. Sono infatti noti principi attivi di origine naturale che possono supportare il benessere di tutto l’apparato genito-urinario, di cui fa parte la prostata, quali principalmente il Pygeum Africanum, il sulforano e il boro. Inoltre, è fondamentale mantenere o raggiungere un peso corporeo salutare e mantenersi attivi evitando la sedentarietà e, se possibile, praticare uno sport in maniera costante.

Ciclismo e prostata

L’attività sportiva quindi ci regala benessere e salute, ma una categoria di sportivi, i ciclisti, si chiedono se vi possa essere un legame tra il tempo passato a sulla bicicletta e lo sviluppo di problematiche prostatiche. Analizzando la letteratura a disposizione non si può affermare che lo sport del ciclismo possa favorire la comparsa di disturbi alla ghiandola prostatica.

Ciò che viene invece evidenziato è che la posizione assunta possa acutizzare eventuali sintomi presenti. Infatti, nel corso di una prostatite, il medico consiglierà quasi sicuramente il riposo dalla bici, fino alla guarigione completa.

È bene non confondere i sintomi legati a patologie alla prostata con la sensazione di fastidio che può comparire dopo una lunga pedalata. In particolar modo se non si è abituati a tale pratica: può comparire una sorta di sensazione anestetizzante a livello del perineo perché alcuni fasci nervosi subiscono compressione. Sicuramente la scelta della sella, così come anche della seduta in auto (per coloro che sono costretti a viaggi molto lunghi e frequenti in automobile), sono fondamentali:

non devono essere troppo morbide poiché si potrebbe aumentare così la compressione, ma devono avere un giusto grado di rigidità, ma questo vale per coloro che già hanno in corso un fenomeno infiammatorio.

Scegliere una sella specifica per ridurre la compressione, non serve a prevenire le problematiche.

Ribadiamo infatti che non esiste, al momento, alcuna correlazione nota tra lo sviluppo ex novo di problematiche prostatiche e la pratica del ciclismo. Si ricorda comunque l’importanza di ascoltare i segni che il corpo ci invia, ai quali dobbiamo rispondere controllando tutti i parametri relativi alla salute della prostata in sé, così come di tutto l’apparato genito-urinario. Ancor meglio è controllare tali parametri con costanza a prescindere dal comparire di sintomi, per poter prevenire lo sviluppo di problematiche di grave entità.


Dottor Marco Guercioni

Il parere professionale del Dott. Marco Guercioni si basa su studi scientifici internazionali e sulla sua esperienza di biologo specializzato in nutrizione. La diffusione dell'articolo da parte di Vitamincenter ha esclusivamente valore divulgativo e non vuole essere in alcun modo un’indicazione terapeutica.

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