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CURCUMA: UNA SPEZIA PREZIOSA PER LO SPORT

Parlando di curcumina ormai sia sulla carta stampata che on-line è stato detto tutto e il contrario di tutto, ma in mezzo al marasma generale dove ognuno dice la sua e pretende di aver ragione, quali possibilità abbiamo per capire come stanno le cose? Partire dall’inizio si rivela sempre un'ottima scelta e quindi si rivela fondamentare parlare prima di Curcuma. La Curcuma o meglio la Curcuma longa è una pianta della famiglia delle Zingiberaceae storicamente utilizzata come importante risorsa della medicina Ayurvedica nei disturbi su base infiammatoria, la droga (cioè la parte della pianta utilizzata in ambito terapeutico o nutraceutico) viene ricavata dal rizoma, cioè l’organo ipogeo deputato all’accumulo e a parte degli scambi metabolici della pianta. Tra le diverse sostanze presenti è possibile isolare:

  • Curcuminoidi (Curcumina, Demetossicurcumina e Didemetossicurcumina),
  • Olii volatili (tumerone, atlantone, e zingiberone)
  • Zuccheri
  • Proteine
  • Resine.

La Curcumina rappresenta una delle sostanze di maggior interesse in quanto responsabile del caratteristico colore giallo della droga (per questo usata nell’industria alimentare e tessile) ma soprattutto delle proprietà antiossidanti e anti-infiammatorie in base alle quali in letteratura scientifica vengono proposte numerose applicazioni relative all’utilizzo di Curcumina che spaziano dall’ambito oncologico, a quello delle malattie del metabolismo (per esempio esiti del diabete, sindrome metabolica ecc), per arrivare poi alle numerossime applicazioni nell’ambito antiinfiammatorio e antiossidante. In particolare le proprietà antinfiammatorie si mostrano molto interessanti in quanto capaci di un'azione ad ampio spettro dovuta alla down-regolazione di numerosi fattori di trascrizione, enzimi e citochine che intervengono nella cascata di eventi biochimici che conducono all’infiammazione, questo spettro di azione si mostra talmente completo da essere definito da alcuni autori come addirittura “pleiotropico”. Ovviamente queste potenzialità permettono di ipotizzare una miriade di applicazioni sia dal punto di vista del trattamento che dal punto di vista della prevenzione di numerosi disturbi, in particolare quelli dovuti ad attività usuranti e ripetitive, come quelle effettuate nello sport e quelli dovuti all’ipertrofia dell’organo adiposo e alle adiposità localizzate, che come noto  mostrano importanti componenti infiammatorie. Oltre a tutti questi importanti effetti positivi esiste anche un notevole limite all’utilizzo della curcumina dovuto alla scarsa biodisponibilità orale e alla scarsa emivita, dovuti in prevalenza a

  • Limitato assorbimento intestinale
  • Rapida metabolizzazione epatica
  • Rapida escrezione.

Problematiche che però possono essere affrontate mediante il sapiente utilizzo di tecnologie volte a risolvere le suddette problematiche come quella del fitosoma, del liposoma, quella micellare  e/o mediante l’adizione di piperina (estratta da piper nigrum o da piper longum), molecola che permette la realizzazione di una riduzione programmata dell’attività della glicoproteina P e del citocromo CYP3A4 incrementando notevolmente l’assorbimento, l’emivita e riducendo contestualmente la velocità di escrezione della Curcumina. L’utilizzo della Curcumina in abbinamento a queste tecniche volte all’aumento della biodisponibilità permette una notevole ottimizzazione della sua assunzione riducendone la dose necessaria all’ottenimento degli effetti voluti.


 

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Dott. Alexander Bertuccioli
Biologo Nutrizionista

 

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