ACIDO-BASE: un equilibro presente da sempre e che vogliono venderci come l'ultima moda
- 23 feb 2016
..e che oggi vogliono venderci come l'ultima moda..
Nonostante ad oggi gli articoli, i testi, i siti web si sprechino (taluni corretti… altri rasentano il ridicolo), sull’equilibrio acido-base c’è ancora molta confusione (proprio forse a causa di questa tempesta mediatica non sempre corretta).
Parliamo di un sistema che governa a monte tutte, e ribadisco tutte, le cause delle odierne malattie. Un argomento trattato nei minimi dettagli già da Ehret alla fine dell’800 e via via, avvicinandosi più ai nostri giorni, da Kousmine a Gerson, a Costacurta… Eppure sfogliando, riviste, giornali e siti, oggi sembrano aver scoperto l’ennesimo tormentone a cui accodare marketing, prodotti, servizi… C’è poi, come per ogni argomento, una schiera di poco informati che cercano di darsi un tono dicendo che sono tutte sciocchezze e che il corpo possiede sistemi tampone sempre presenti (salvo giungere piuttosto in fretta ad esaurimento degli stessi) che ci proteggono.
Lasciamo l’ignoranza arrogante dove sta e vediamo di analizzare ciò che la fisiologia (la medesima da millenni, senza mode di sorta) insegna.
Il nostro corpo , le nostre cellule, sono “immerse” in liquidi (sangue, linfa, acqua) che hanno per definizione un pH leggermente alcalino o mal che vada neutro: 7/7,32.
Tutte le reazioni chimiche e biochimiche del corpo umano avvengono a seguito dell’attività di enzimi: enzimi attivatori, enzimi inibitori, ecc. Orbene tutti questi enzimi funzionano solamente entro un range di pH molto ben determinato.
Va da sè che ingerire continuamente un eccesso di alimenti acidogeni crea squilibri interni cui il corpo deve porre rimedio.
Gli alimenti principalmente in causa sono quelli di origine animale: carni (più sono lavorate, peggio è), pesci, latticini (più stagionati sono, maggiore è il loro potere acidogeno), uova, ecc. Tra gli alimenti alcalinizzanti troviamo invece quasi tutti gli appartenenti alla famiglia dei vegetali: frutta e verdura.
Quando l’organismo vede introdurre un eccesso di acidi, come prima reazione li tampona utilizzando ioni alcalini prelevati dalle ossa immessi nel sangue e poi dal sangue passati ai tessuti. L’osso infatti immagazzina il 90% delle nostre scorte di tamponi ed è da qui che vengono sottratte in primis: per il corpo ovviamente sarà preferibile avere ossa fragili ma mantenerci in vita; il sangue infatti non può assolutamente abbassare il proprio pH sotto certi limiti (limiti molto stretti peraltro) pena la morte.
I reni anche, si mettono subito all’opera cercando di espellere immediatamente ioni acidi ed ecco che abbiamo l’urina acida. Esattamente alcuni di voi staranno pensando che l’urina “deve” essere acida: non è affatto così. L’urina è il filtrato del sangue perciò riporta il medesimo pH (se l’uomo è in salute ed equilibrio). Quando siamo in eccesso di acidi ecco che l’urina si presenta acida. Ad oggi ormai la medicina ufficiale ha adattato lo status che l’urina debba avere un pH acido tant’è che le analisi di laboratorio indicano come normale un valore inferiore a 7 ma non è così. Solamente perchè quasi il 100% della popolazione porta un pH urinario acido non vuole affatto dire che sia corretto. Significa invece che siamo tutti in acidosi. Un pH urinario salubre è infatti di 6,8 / 7. Diversamente è indice della necessità di alcalinizzare il nostro corpo.
Un tale, extra, lavoro renale non è senza conseguenze. A lungo termine il corpo va ad esaurire la “scorta” di nefroni che dovrebbero accorrere in nostro aiuto in età avanzata permettendoci una funzionalità renale corretta per tutta la vita. L’esaurimento di tali scorte per “sovralavoro” comporta un elevato rischio di andare incontro a insufficienza renale di diverso grado nel corso della vita.
Quando il potere tampone delle ossa e dei reni non sono sufficienti, il corpo cerca di immagazzinare gli acidi in eccesso al fine di minimizzare il loro potere dannoso ed ecco che si presentano dolori articolari e muscolari migranti, calcoli renali di diversa tipologia e localizzazione, cisti più o meno localizzate .
Quotidianamente si vedono persone, atleti e non, alle prese con antidolorifici, terapie fisiche, integratori….per cercare di arginare dolori localizzati che solo alcalinizzando in modo prepotente spariscono nel giro di pochi giorni.
Lo scopo del corpo è mantenerci in vita, ragion per cui la sua primaria preoccupazione sarà mantenere il sangue alcalino depositando acidi in tessuti di minor importanza vitale: connettivo, adipe, articolazioni, muscoli.
L’acidosi protratta e cronica è concausa accertata anche di patologie tumorali gravi insieme ad altri fattori determinanti.
Questa brevissima sintesi degli effetti di un’acidosi sistemica cronica dovrebbe portarci a riflettere: o modifichiamo il nostro stile alimentare (riducendo gli alimenti acidogeni e incrementando quelli di origine vegetale) o integriamo con alcali intelligenti (non tutti quelli presenti in commercio lo sono) in modo costante.
Maggiori approfondimenti potete trovarli nel Libro: "Acidosi, La Sindrome del Secolo"
DOTT. PIER VENTURATO
Chiropratico Naturopata. Preparatore atletico.
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