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IL SODIO

Il sodio rappresenta forse uno degli ioni più discussi sia in ambito medico che in ambito estetico in quanto più o meno correlato a diverse condizioni patologiche come per esempio alcuni quadri ipertensivi, o che possono diventare patologici come la panniculopatia-edemato-fibro-schlerotica (PEFS) o cellulite che se non debitamente affrontata può costituire nel tempo un elemento patologico per la circolazione dell’arto coinvolto. Oltre a queste potenziali problematiche non tanto correlate al sodio quanto ad eventuali squilibri nella sua assunzione e nel suo metabolismo, occorre ricordare che questo ione ricopre una serie di ruoli essenziali nell’organismo umano.

Occorre ricordare che lo ione di sodio ricopre una serie di ruoli essenziali nell’organismo umano, coinvolti a diversi livelli nei processi che ci “permettono di funzionare” tra cui:

  • Mantenimento insieme al potassio (e ad altri ioni) dell’equilibrio e dei gradienti ionici tra ambiente extra ed intra cellulare, essenziali al funzionamento della stragrande maggioranza dei processi cellulari di scambio.

  • Creazione del “potenziale di membrana” necessario al funzionamento di tutte le cellule, e quindi i tessuti, eccitabili come ad esempio il tessuto muscolare e il tessuto nervoso.
  • Assorbimento di numerosi nutrienti in ambito intestinale, come per esempio il glucosio mediante i trasportatori SGLT e gli aminoacidi mediante appositi trasportatori.

Una volta assorbito in ambiente intestinale con i mezzi appena descritti il sodio viene immesso nella circolazione sistemica e distribuito ai tessuti, il suo bilancio viene finemente regolato da una complessa rete di meccanismi ormonali che coinvolgono diversi organi e strutture tra cui principalmente:

  • Reni
  • Surreni
  • Apparato vascolare
  • Apparato ormonale

Alterazioni nel metabolismo del sodio possono quindi essere correlate a problematiche di diverso livello, che devono essere affrontate in maniera specifica.

L’indicazione generale che invece può essere data è quella relativa ai livelli di assunzione, di fatto molti autori ritengono che non sia possibile in questo contesto parlare di assunzione minima in quanto il sodio è ampiamente distribuito negli alimenti e il fabbisogno medio quotidiano è di 2g circa, quota generalmente sodisfatta con la comune alimentazione: il problema diventa quindi non eccedere con il consumo di sodio per non oltrepassare i limiti compensabili dai fisiologici meccanismi di regolazione, creando le condizioni alla base delle problematiche descritte in precedenza.

ll limite quotidiano possibilmente da non superare è stato stabilito da molti autori intorno a 3,5g. Situazioni particolari che possono essere correlate a forti sbilanci dei livelli di sodio (iponatremia e ipernatemia) hanno connotazione patologica e devono essere trattati nelle dovute sedi da personale medico.

Invece le più comuni alterazioni correlate a fattori come aumentata temperatura corporea in seguito a fattori ambientali o a intensa attività fisica che possono comportare un’intensa sudorazione, generalmente correlata a cospicue perdite di sodio, possono essere affrontate prevedendo un aumento nel consumo di sodio (se non controindicato per condizioni patologiche quali ipertensione, alterazioni circolatorie ecc.), sia mediante l’alimentazione che mediante l’utilizzo di integratori idrosalini che includono questo ione.


Dottor Alexander Bertuccioli
Biologo Nutrizionista
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