Proteine Isolate e Idrolizzate

Le proteine isolate vengono prodotte mediante sistemi di microfiltrazione, scambio ionico o microfiltrazione a flusso incrociato (CFM). Queste tecniche sono in grado di purificare la frazione proteica e di rendere il prodotto molto performante. Tra i tre metodi di produzione principali esistono alcune differenze.

• Microfiltrazione: permette di preservare tutte le frazioni proteiche e di garantire un buon profilo aminoacidico. Il prodotto conterrà meno sodio e una concentrazione attorno al 90% di proteine. 
• Scambio ionico: sebbene il contenuto aminoacidico risulti superiore al 90%, questo metodo provoca la perdita dell’attività biologica di importanti frazioni proteiche. A causa delle temperature elevate perderemo immunoglobuline, lattoferrine e glicomacropeptidi. 
• Microfiltrazione a flusso incrociato: questa tecnica offre molteplici vantaggi. Consente infatti di realizzare prodotti con alti valori di BCAA, ricchi di L-Glutammina, digeribili in modo ottimale. 

Le proteine idrolizzate subiscono appunto un trattamento di idrolisi, ovvero una scissione prodotta dall’acqua. Generalmente questo processo viene svolto per via enzimatica. Il risultato è la “rottura” delle catene peptidiche in peptidi più piccoli e aminoacidi singoli. Questo frazionamento delle catene peptidiche permette una maggiore velocità di assorbimento da parte dell’intestino. Le proteine idrolizzate si dimostrano particolarmente utili dopo l’esercizio fisico per accelerare il recupero muscolare.

Proteine idrolizzate o isolate? La differenza

È una delle domande più frequenti: “qual è la differenza tra proteine idrolizzate e isolate?” Se ti stai ponendo questa domanda, significa che conosci bene anche le proteine del siero del latte concentrate: si tratta delle più comuni e delle più economiche. Al loro interno si può trovare una concentrazione proteica variabile tra il 35 e l’80%. Uno dei vantaggi principali è che – grazie alla semplicità della lavorazione - conservano molti nutrienti quali minerali e una vasta gamma di aminoacidi essenziali. Tuttavia, esse contengono più grassi e hanno un tempo di digestione più lungo rispetto alle varianti idrolizzate e isolate.

Ma torniamo alla domanda di partenza. Ecco di seguito le principali differenze tra proteine idrolizzate e isolate:

• Le proteine isolate sono assorbite più lentamente delle idrolizzate, per cui conferiscono un maggiore senso di sazietà 
• Le proteine whey isolate sono adatte anche a chi non tollera il lattosio 
• Le proteine whey idrolizzate hanno un contenuto di aminoacidi liberi, BCAA e prolina molto alto, che rende il sapore meno gradevole

 Se il tuo obiettivo è l’aumento della massa muscolare o il miglioramento della composizione corporea, tutte e tre le tipologie ti supporteranno nel raggiungimento del successo.
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Proteine idrolizzate: i vantaggi

Come dicevamo, l’idrolisi enzimatica è il processo mediante il quale è possibile ottenere una sorta di “digestione” che permette di frammentare le proteine in aminoacidi liberi e piccole catene peptidiche. Con questa tecnica è possibile ottenere L-aminoacidi e peptidi in diverse concentrazioni.

I peptidi sono molto importanti. Si tratta di piccole catene costituite da due, tre o più aminoacidi, fino ad arrivare agli oligo-peptidi (ovvero a catene formate da più di cento aminoacidi). Dicevamo che i peptidi sono fondamentali in quanto è stato dimostrato da molti autori che l’assorbimento di piccoli peptidi – in particolare dipeptidi e tripeptidi – è addirittura più efficiente di quello dei singoli aminoacidi liberi.

Potremmo così elencare i principali vantaggi delle proteine idrolizzate:

• Migliore tolleranza gastro-intestinale, in particolare per i soggetti più sensibili a fonfiore e fastidi addominali 
• Maggiore velocità di assimilazione 
• Maggiore concentrazione proteica e tenore di BCAA 

Queste caratteristiche rendono le proteine idrolizzate uno strumento eccezionale per il recupero e la super-compensazione post workout. Si tratta di uno strumento pratico e sicuro che risponde anche alle esigenze di chi ha problemi digestivi. Inoltre, se combinate con una fonte glucidica, le proteine idrolizzate favoriscono i processi di ripristino del glicogeno, sia a livello epatico che muscolare.

Oltre all’idrolisi enzimatica esistono altri processi produttivi, i quali però non si mostrano molto adatti alla realizzazione di prodotti nutraceutici. I metodi alternativi prevedono infatti l’utilizzo o di elevate fonti di calore, di solventi acidi o alcalini. Questi procedimenti portano alla formazione di composti denaturati, caratterizzati da una ridotta digeribilità, biodisponibilità e spesso anche da un sapore piuttosto sgradevole.
L’idrolisi enzimatica utilizza invece enzimi analoghi a quelli presenti nell’apparato digerente umano, che portano alla produzione di molecole estremamente digeribili e ipo-allergeniche. Questo processo è utilizzato anche nella realizzazione di formule lattee destinate alla prima infanzia.

Whey Protein isolate: come sceglierle

I vantaggi delle proteine isolate sono tantissimi, dall’alta concentrazione di BCAA e aminoacidi alla facilità di assorbimento, dalla digeribilità all’aumento della concentrazione plasmatica. Come abbiamo visto, si tratta di proteine pure, estremamente povere di grassi e carboidrati.

Quando si vuole scegliere tra i tanti prodotti, la prima distinzione deve indubbiamente essere fatta sulla base del processo produttivo utilizzato: microfiltrazione, scambio ionico o flusso incrociato.
Se desideri il consiglio di un esperto, qui puoi trovare la nostra opinione su quali sono le 5 migliori proteine isolate