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IL FERRO

Il ferro è uno ione estremamente importante nell’organismo umano in quanto partecipa a diversi livelli ad un gran numero di reazioni ossido-riduttive ed è la base di fondamentali meccanismi di trasporto e di scambio di gas fondamentali come ossigeno e anidride carbonica. Dal punto di vista nutrizionale il ferro è presente in numerosi alimenti anche se con diverse biodisponibilità:

  • Carni in genere: presente in forma organicata (eme) mostra una maggiore biodisponibilità, si ritiene circa il 20% della quota assunta.
  • Prodotti di origine vegetale: presente in forma inorganica, generalmente mostra una biodisponibilità piuttosto scarsa, si ritiene circa il 10 % della quota assunta.

Oltre alla forma organicata o meno, l’assorbimento può essere facilitato dalla riduzione del ferro in forma ferrosa (Fe2+) che si mostra più adatta all’attraversamento delle membrane, la deposizione e la formazione dell’eme, rispetto alla forma ferrica (Fe3+). Esistono diversi fattori nutrizionali in grado di interferire con l’assorbimento del ferro tra cui:

  • Fosfati
  • Fitati
  • Tannini (presenti per esempio nel caffè o the)
  • Polifenoli (in particolare per il ferro inorganico)
  • Proteine di origine vegetale (in particolare per il ferro inorganico)
  • Farmaci antiacidi
  • Transito intestinale incrementato
  • Alcalinizzazione eccessiva dell’ambiente intestinale
  • Contestuale assunzione di calcio (competizione per l’assorbimento)
  • Malassorbimento da patologie (celiachia ecc)

L’assorbimento avviene a livello dell’intestino tenue, dove una volta assorbito il ferro viene legato alla transferrina e distribuito a livello tissutale dove viene immagazzinato nella ferritina, da cui sarà prelevato per l’utilizzo secondo le necessità. Questi complessi impediscono che il ferro possa reagire causando danni cellulari e/o tissutali. Esistono diverse indicazioni relative ai livelli di assunzione fornite sulla base di fattori quali età, sesso e condizioni fisiologiche andando dai 7mg/die a 11mg/die per arrivare fino ai 27mg/die in gravidanza. Considerando che si stima che con la comune dieta occidentale si assumano da 10mg a 20mg di ferro/die la supplementazione potrebbe rivelarsi necessaria in particolari condizioni quali:

  • Gravidanza
  • Allattamento
  • Periodo post-mestruale
  • Attività fisica intensa /o prolungata
  • Alimentazione vegetariana (normalmente carente in ferro-eme, se sbilanciata carente anche in ferro non eme.)


Dottor Alexander Bertuccioli
Biologo Nutrizionista

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